
25/03/2025
Dalla spiaggia all'ufficio: il mio viaggio nel mondo immobiliare
Una mattina di fine estate
Il sole scaldava appena, e il vento portava con sé un profumo salmastro che sapeva di libertà e malinconia. Ero su una spiaggia, circondato dagli amici, ma con la mente altrove. Era fine agosto, e quell'estate sembrava sfuggirmi tra le dita. Settembre incombeva con il suo carico di impegni e aspettative, ma io non avevo ancora un piano preciso per il mio futuro. A 25 anni, mi consideravo un adulto, o almeno credevo di esserlo. Avevo appena concluso gli studi universitari e, pochi mesi prima, ero tornato da un viaggio negli Stati Uniti che mi aveva arricchito enormemente, non solo sul piano linguistico, ma anche personale. Tuttavia, il pensiero di tornare alla routine cittadina mi creava un senso di vuoto e incertezza.
Mentre gli amici parlavano dei loro progetti futuri, io osservavo le onde infrangersi sulla costa, cercando di nascondere un nodo allo stomaco.
"Voi sapete già cosa fare al rientro," dissi improvvisamente, "io quando rientro in città dovrò iniziare a cercarmi un lavoro."
Una proposta inaspettata
La crisi economica del 2010 non prometteva bene: trovare lavoro in Italia sembrava un'impresa titanica. Eppure, proprio in quel momento, la vita mi offrì una sorpresa.
“Sai, mio fratello ha un’agenzia immobiliare. Se vuoi, al rientro posso organizzare un colloquio per te.”
Non ci pensai troppo: accettai quasi automaticamente, forse per curiosità, forse perché non avevo nulla da perdere.
Non immaginavo che quella frase, detta senza particolare enfasi, avrebbe cambiato la mia vita.
A distanza di anni, ripenso spesso a quel momento.
Ricordo perfettamente il profumo del mare, il calore del sole sulla pelle e quella sensazione di leggerezza mista a inquietudine.
Fu uno di quegli istanti in cui la vita ti offre un bivio, e tu, quasi senza rendertene conto, scegli una strada.
Un colloquio diverso dal previsto
Il colloquio arrivò presto. Durò meno di cinque minuti, e non somigliava affatto a quelli che avevo immaginato. Il mio curriculum, aggiornato con tanta cura, finì dritto nel cestino. Ricordo ancora lo stupore e un pizzico di delusione, subito sostituiti dalla curiosità per le parole del mio futuro capo:
“Non vendiamo case. Lavoriamo con le persone. E per farlo, bisogna saperle capire al volo.”
Quelle parole mi colpirono profondamente. Il lavoro non era quello che immaginavo. Non si trattava solo di numeri, metri quadri o transazioni, ma di costruire relazioni, ascoltare, comprendere. Una sfida che richiedeva intuito, empatia e, soprattutto, voglia di mettersi in gioco.
“Lunedì mattina, ore 9. Puntuale.”
Accettai senza esitazione, senza sapere che quella decisione avrebbe segnato l’inizio di un percorso straordinario.
I primi passi nel mondo immobiliare
Non fu semplice. All’inizio, mi sembrava di muovermi in un territorio sconosciuto, dove ogni passo era una sfida.
Ma giorno dopo giorno, imparai. Scoprii che il lavoro dell’agente immobiliare non era affatto banale, come molti credono.
“In fondo, non fai che aprire porte e mostrare case” è una frase che ho sentito spesso.
Niente di più sbagliato. Dietro ogni trattativa c’è un mondo complesso: organizzazione, metodo, sacrificio, e, soprattutto, passione. Ho capito che non vendiamo solo immobili, ma costruiamo sogni, aiutiamo le persone a trovare un posto da chiamare casa.
Una strada in salita, ma piena di soddisfazioni
Sono passati anni da quel colloquio. Oggi, dalla mia agenzia nel cuore di Brescia, guardo indietro con orgoglio. Ho affrontato cadute, sconfitte, ma anche vittorie e grandi scoperte. Questo lavoro mi ha insegnato tanto, non solo a livello professionale, ma anche personale.
Ho imparato a gestire le emozioni, a mantenere la calma nelle difficoltà, a vedere opportunità anche nei momenti più difficili. E soprattutto, ho capito l’importanza delle persone: clienti, colleghi, amici. Ogni incontro è una storia, e ogni storia lascia un segno.
La lezione più importante
Se c’è una cosa che porto con me da quel primo giorno, è questa:
“Capire le persone è la chiave del successo. Non è una questione di tecnica, ma di attitudine.”
Ho sempre avuto questa inclinazione, e credo che sia stata la mia vera forza.
Non importa quanto il mercato sia competitivo: la capacità di entrare in sintonia con gli altri è ciò che fa davvero la differenza.
Il viaggio continua
Il mio percorso è solo all’inizio. Ogni giorno porta nuove sfide e nuove lezioni, ma una cosa non è mai cambiata: la passione per ciò che faccio.
Ed è questa passione che mi spinge a migliorarmi continuamente, a guardare avanti con entusiasmo.
Roberto Coccoli - Rea 572995
Il sole scaldava appena, e il vento portava con sé un profumo salmastro che sapeva di libertà e malinconia. Ero su una spiaggia, circondato dagli amici, ma con la mente altrove. Era fine agosto, e quell'estate sembrava sfuggirmi tra le dita. Settembre incombeva con il suo carico di impegni e aspettative, ma io non avevo ancora un piano preciso per il mio futuro. A 25 anni, mi consideravo un adulto, o almeno credevo di esserlo. Avevo appena concluso gli studi universitari e, pochi mesi prima, ero tornato da un viaggio negli Stati Uniti che mi aveva arricchito enormemente, non solo sul piano linguistico, ma anche personale. Tuttavia, il pensiero di tornare alla routine cittadina mi creava un senso di vuoto e incertezza.
Mentre gli amici parlavano dei loro progetti futuri, io osservavo le onde infrangersi sulla costa, cercando di nascondere un nodo allo stomaco.
"Voi sapete già cosa fare al rientro," dissi improvvisamente, "io quando rientro in città dovrò iniziare a cercarmi un lavoro."
Una proposta inaspettata
La crisi economica del 2010 non prometteva bene: trovare lavoro in Italia sembrava un'impresa titanica. Eppure, proprio in quel momento, la vita mi offrì una sorpresa.
“Sai, mio fratello ha un’agenzia immobiliare. Se vuoi, al rientro posso organizzare un colloquio per te.”
Non ci pensai troppo: accettai quasi automaticamente, forse per curiosità, forse perché non avevo nulla da perdere.
Non immaginavo che quella frase, detta senza particolare enfasi, avrebbe cambiato la mia vita.
A distanza di anni, ripenso spesso a quel momento.
Ricordo perfettamente il profumo del mare, il calore del sole sulla pelle e quella sensazione di leggerezza mista a inquietudine.
Fu uno di quegli istanti in cui la vita ti offre un bivio, e tu, quasi senza rendertene conto, scegli una strada.
Un colloquio diverso dal previsto
Il colloquio arrivò presto. Durò meno di cinque minuti, e non somigliava affatto a quelli che avevo immaginato. Il mio curriculum, aggiornato con tanta cura, finì dritto nel cestino. Ricordo ancora lo stupore e un pizzico di delusione, subito sostituiti dalla curiosità per le parole del mio futuro capo:
“Non vendiamo case. Lavoriamo con le persone. E per farlo, bisogna saperle capire al volo.”
Quelle parole mi colpirono profondamente. Il lavoro non era quello che immaginavo. Non si trattava solo di numeri, metri quadri o transazioni, ma di costruire relazioni, ascoltare, comprendere. Una sfida che richiedeva intuito, empatia e, soprattutto, voglia di mettersi in gioco.
“Lunedì mattina, ore 9. Puntuale.”
Accettai senza esitazione, senza sapere che quella decisione avrebbe segnato l’inizio di un percorso straordinario.
I primi passi nel mondo immobiliare
Non fu semplice. All’inizio, mi sembrava di muovermi in un territorio sconosciuto, dove ogni passo era una sfida.
Ma giorno dopo giorno, imparai. Scoprii che il lavoro dell’agente immobiliare non era affatto banale, come molti credono.
“In fondo, non fai che aprire porte e mostrare case” è una frase che ho sentito spesso.
Niente di più sbagliato. Dietro ogni trattativa c’è un mondo complesso: organizzazione, metodo, sacrificio, e, soprattutto, passione. Ho capito che non vendiamo solo immobili, ma costruiamo sogni, aiutiamo le persone a trovare un posto da chiamare casa.
Una strada in salita, ma piena di soddisfazioni
Sono passati anni da quel colloquio. Oggi, dalla mia agenzia nel cuore di Brescia, guardo indietro con orgoglio. Ho affrontato cadute, sconfitte, ma anche vittorie e grandi scoperte. Questo lavoro mi ha insegnato tanto, non solo a livello professionale, ma anche personale.
Ho imparato a gestire le emozioni, a mantenere la calma nelle difficoltà, a vedere opportunità anche nei momenti più difficili. E soprattutto, ho capito l’importanza delle persone: clienti, colleghi, amici. Ogni incontro è una storia, e ogni storia lascia un segno.
La lezione più importante
Se c’è una cosa che porto con me da quel primo giorno, è questa:
“Capire le persone è la chiave del successo. Non è una questione di tecnica, ma di attitudine.”
Ho sempre avuto questa inclinazione, e credo che sia stata la mia vera forza.
Non importa quanto il mercato sia competitivo: la capacità di entrare in sintonia con gli altri è ciò che fa davvero la differenza.
Il viaggio continua
Il mio percorso è solo all’inizio. Ogni giorno porta nuove sfide e nuove lezioni, ma una cosa non è mai cambiata: la passione per ciò che faccio.
Ed è questa passione che mi spinge a migliorarmi continuamente, a guardare avanti con entusiasmo.
Roberto Coccoli - Rea 572995