
24/04/2025
Le premiazioni aziendali
C’era qualcosa di unico e speciale nelle premiazioni aziendali. Oltre ai corsi di formazione mensili, queste serate rappresentavano un’occasione straordinaria per creare un senso di gruppo, alimentare una sana competitività e, soprattutto, vivere momenti di autentica condivisione con colleghi di tutte le filiali.
L’Evento: La Cena delle Premiazioni
Ogni quattro mesi l’agenzia organizzava una cena in grande stile. La location veniva scelta con cura per ospitare tutti: segretarie, responsabili, agenti, e chiunque facesse parte del gruppo. Con così tante persone presenti, spesso finivamo per occupare interi ristoranti o riservare una sala solo per noi.
La cena culminava con il momento più atteso: LE PREMIAZIONI. Dopo un pasto conviviale,
l’atmosfera si accendeva quando uno dei titolari dell’agenzia, spesso con l’entusiasmo di uno speaker d’altri tempi, saliva su una sedia per rivolgersi all’intera sala. Le sue parole erano cariche di energia, ed era incredibile come riuscisse a trasmettere entusiasmo e voglia di migliorarsi a tutti i presenti.
Le Categorie dei Premi
Le premiazioni seguivano un ordine preciso:
1. Miglior Segretaria
Un premio che, devo ammettere, non ho mai capito su quale criterio fosse basato, ma che ogni volta regalava emozioni sincere.
2. Miglior Acquisitore
Veniva premiato chi, nel trimestre, aveva raccolto il maggior numero di incarichi.
3. Miglior Venditore
Un riconoscimento al collega con il fatturato più alto generato dalle vendite nei tre mesi
precedenti.
4. Miglior Ufficio
L’apice della competizione: veniva incoronata la filiale che aveva raggiunto il fatturato
complessivo più alto rispetto a tutte le altre.
Le Mie Prime Premiazioni
Essendo un nuovo arrivato, non avevo alcuna aspettativa. Sapevo che non avrei vinto nulla quella sera e, forse proprio per questo, mi sono goduto lo spettacolo in modo pieno e autentico. Mi è bastato osservare i volti emozionati di chi saliva a ritirare i premi per sentire una scintilla accendersi dentro di me.
Non era solo la voglia di vincere. Era qualcosa di più profondo: una motivazione a migliorarmi, a mettermi alla prova, a farmi notare in un contesto così dinamico, giovane e brillante. L’entusiasmo nell’aria era contagioso, e l’energia di quelle serate mi ha fatto capire che nelle cene future non avrei voluto esser un semplice spettatore.
La Decisione di Mettermi in Gioco
Quelle serate sono state fonte di grande ispirazione per me, un punto di svolta. Ho deciso di partire dalle basi, puntando al premio di Miglior Acquisitore. Non era solo per il riconoscimento in sé, ma per dimostrare a me stesso che potevo farcela, che avevo le capacità e la determinazione per emergere in un ambiente competitivo.
La strada davanti a me era lunga, ma quelle serate mi ha insegnato una lezione importante: non si tratta solo di vincere, ma di trovare motivazione, entusiasmo e un senso di appartenenza a qualcosa di più grande.
L’Obiettivo: Diventare il Miglior Acquisitore
Quelle serate mi accendevano ogni volta qualcosa in me. Vedere i colleghi premiati, percepire il loro entusiasmo e la soddisfazione che provavano mi ha dato una spinta incredibile. Non volevo essere solo un osservatore.
Ho deciso di partire da un obiettivo chiaro e raggiungibile: diventare il Miglior Acquisitore. Era la base, il primo passo per dimostrare il mio valore e costruire qualcosa di concreto in un ambiente competitivo e stimolante.
Sapevo che non sarebbe stato semplice, ma ero determinato. Lavorare con costanza, migliorare le mie tecniche, imparare dai migliori: questa sarebbe stata la mia strategia.
Ogni incarico acquisito sarebbe stato un piccolo traguardo verso quel premio. E non si trattava solo del riconoscimento, ma del desiderio di crescita, di sentirmi parte di un team che premia l’impegno e celebra i risultati.
E tu, qual è quell’obiettivo che ogni giorno ti fa alzare con la voglia di spaccare tutto (in senso buono)?
Roberto Coccoli - Rea 572995
L’Evento: La Cena delle Premiazioni
Ogni quattro mesi l’agenzia organizzava una cena in grande stile. La location veniva scelta con cura per ospitare tutti: segretarie, responsabili, agenti, e chiunque facesse parte del gruppo. Con così tante persone presenti, spesso finivamo per occupare interi ristoranti o riservare una sala solo per noi.
La cena culminava con il momento più atteso: LE PREMIAZIONI. Dopo un pasto conviviale,
l’atmosfera si accendeva quando uno dei titolari dell’agenzia, spesso con l’entusiasmo di uno speaker d’altri tempi, saliva su una sedia per rivolgersi all’intera sala. Le sue parole erano cariche di energia, ed era incredibile come riuscisse a trasmettere entusiasmo e voglia di migliorarsi a tutti i presenti.
Le Categorie dei Premi
Le premiazioni seguivano un ordine preciso:
1. Miglior Segretaria
Un premio che, devo ammettere, non ho mai capito su quale criterio fosse basato, ma che ogni volta regalava emozioni sincere.
2. Miglior Acquisitore
Veniva premiato chi, nel trimestre, aveva raccolto il maggior numero di incarichi.
3. Miglior Venditore
Un riconoscimento al collega con il fatturato più alto generato dalle vendite nei tre mesi
precedenti.
4. Miglior Ufficio
L’apice della competizione: veniva incoronata la filiale che aveva raggiunto il fatturato
complessivo più alto rispetto a tutte le altre.
Le Mie Prime Premiazioni
Essendo un nuovo arrivato, non avevo alcuna aspettativa. Sapevo che non avrei vinto nulla quella sera e, forse proprio per questo, mi sono goduto lo spettacolo in modo pieno e autentico. Mi è bastato osservare i volti emozionati di chi saliva a ritirare i premi per sentire una scintilla accendersi dentro di me.
Non era solo la voglia di vincere. Era qualcosa di più profondo: una motivazione a migliorarmi, a mettermi alla prova, a farmi notare in un contesto così dinamico, giovane e brillante. L’entusiasmo nell’aria era contagioso, e l’energia di quelle serate mi ha fatto capire che nelle cene future non avrei voluto esser un semplice spettatore.
La Decisione di Mettermi in Gioco
Quelle serate sono state fonte di grande ispirazione per me, un punto di svolta. Ho deciso di partire dalle basi, puntando al premio di Miglior Acquisitore. Non era solo per il riconoscimento in sé, ma per dimostrare a me stesso che potevo farcela, che avevo le capacità e la determinazione per emergere in un ambiente competitivo.
La strada davanti a me era lunga, ma quelle serate mi ha insegnato una lezione importante: non si tratta solo di vincere, ma di trovare motivazione, entusiasmo e un senso di appartenenza a qualcosa di più grande.
L’Obiettivo: Diventare il Miglior Acquisitore
Quelle serate mi accendevano ogni volta qualcosa in me. Vedere i colleghi premiati, percepire il loro entusiasmo e la soddisfazione che provavano mi ha dato una spinta incredibile. Non volevo essere solo un osservatore.
Ho deciso di partire da un obiettivo chiaro e raggiungibile: diventare il Miglior Acquisitore. Era la base, il primo passo per dimostrare il mio valore e costruire qualcosa di concreto in un ambiente competitivo e stimolante.
Sapevo che non sarebbe stato semplice, ma ero determinato. Lavorare con costanza, migliorare le mie tecniche, imparare dai migliori: questa sarebbe stata la mia strategia.
Ogni incarico acquisito sarebbe stato un piccolo traguardo verso quel premio. E non si trattava solo del riconoscimento, ma del desiderio di crescita, di sentirmi parte di un team che premia l’impegno e celebra i risultati.
E tu, qual è quell’obiettivo che ogni giorno ti fa alzare con la voglia di spaccare tutto (in senso buono)?
Roberto Coccoli - Rea 572995